Il senso del sofferenza by Max Scheler

Il senso del sofferenza by Max Scheler

autore:Max Scheler [Scheler, Max]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2023-08-18T00:00:00+00:00


IL SENSO DELLA SOFFERENZA

Un nucleo centrale nelle dottrine e nelle indicazioni, che gli esseri umani hanno ricevuto dalle grandi figure religiose e dai filosofi, ha da sempre riguardato un insegnamento a proposito del senso della presenza nel mondo, in quanto totalità, del dolore e della sofferenza. Lo scopo, però, è sempre stato quello di fornire un’indicazione e un invito per incontrare davvero la sofferenza e sentirla nel modo giusto <o annullarla>.

Nessuna delle opzioni, però, avrebbe senso, se la vita emotiva fosse esclusivamente e unicamente una realtà cieca e muta di stati che si susseguono in noi legandosi secondo logiche di causalità. Non è così. <La nostra vita emotiva, infatti, è, semmai, più significativamente un sistema ricco e differenziato di manifestazioni e segni naturali attraverso i quali noi stessi possiamo riuscire a comprenderci>. Per lo meno una determinata classe di sentimenti rende, anzi, possibile che in essi emerga qualcosa di simile a un ‘senso’ e un ‘significato’. Tali vissuti emotivi, infatti, ci restituiscono – persino anticipandolo e dischiudendolo, anche prima del suo stesso emergere effettivo – il quadro delle oggettive differenze assiologiche che possono competere a un essere, un agire o, più in generale, a una vicenda di cui possiamo fare esperienza. È così che in alcuni casi siamo invitati a fare qualcosa, in altri a non farlo (come venendo messi in guardia e sull’attenti). Nel vissuto della stanchezza si trova qualcosa che, tradotto nel linguaggio intellettuale, suonerebbe come: “smetti di lavorare!” oppure: “vai a dormire!”. Le vertigini di fronte a un precipizio significano: “torna indietro!”, in modo da impedirci di cadere, mostrando in anticipo il fantasma della possibile caduta – prima che cominciamo di fatto a precipitare. La paura, che rivela – anticipandolo – il pericolo di un possibile ‘danno vitale’, ci facilita in questo modo la fuga1. La speranza appassionata fa presagire un bene, spingendo all’azione ancora prima del suo possesso. Il pudore preserva dallo sguardo pubblico il valore del corpo e dell’anima, riservandolo per i soli occhi della persona che ne è degna, in modo che proprio a lei possa, poi, essere donato2. Appetito e disgusto mostrano sul piano emotivo l’utilità o la dannosità di un cibo | nel caso della sua possibile assunzione nell’organismo. Il pentimento ci sgrava dal nostro passato e ci rende liberi rispetto alla possibilità di un nuovo bene, nel segno di una dolorosa purificazione e presa di distanza3. Tutti questi sono esempi del fatto che i sentimenti possono avere un senso immanente alla loro stessa esperienza che si distingue nettamente dalla mera origine causale e dalla loro utilità oggettiva per la conservazione della vita, come accade, per esempio, tra i diversi tipi di dolore nei quali manca la possibilità di sperimentare un senso.

Ma così come ogni vissuto emotivo non è vuoto di senso e di significato, allo stesso modo non è uno stato puro e semplice. Anzi, ci sono anche modalità di comportamento o funzioni emotive che si possono costituire in molti e diversi modi rispetto al puro stato cui sono legati4. Lo



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